il Pentagono ed il Pentagramma..di Marco Polloni
Fin dai tempi in cui i nostri arcaici antenati iniziarono a scrutare il cielo, cercando di capirne i contenuti nascosti, cominciarono a rappresentare le stelle come PENTAGONI STELLATI (come
dimostrano alcune antiche tavolette mesopotamiche e anche certi geroglifici egizi).
Tale forma, tracciabile anche a mano libera senza mai staccare la punta dello stilo dal supporto, altamente simbolica, detta PENTAGRAMMA o PENTACOLO, fu il segno distintivo dei pitagorici.
Per loro la PENTADE, ovvero il CINQUE, era il numero della bellezza, dell’armonia, perché presupponeva la combinazione del DUE, il primo numero pari chiamato DIADE, il principio
femminile, e la perfezione del TRE, il più piccolo dei dispari, che rappresenta la TRIADE, il principio maschile; dunque, la somma di femminile e maschile detta: L’UNIONE FECONDA DEI
DISEGUALI; perciò il PENTAGRAMMA è stato di volta in volta il simbolo della bellezza e dell’amore creatore e quindi anche dell’essere umano.
L’aspetto importante, anzi direi il più importante da evidenziare, che ha fatto sì che la STELLA PENTAGONALE sia divenuta uno dei più significativi simboli di tutta la storia dell’umanità, è senza
dubbio la sua ARMONICA BELLEZZA, tutta in RAGIONE AUREA, infatti una delle meraviglie di tale proporzione è la sua infinita capacità di generare figure che rimandano ad una armoniosa ed eterna
bellezza.
Come si può notare, il tracciato geometrico per la costruzione della STELLA A CINQUE PUNTE e a maggior ragione del PENTAGONO, parte tutta dal punto B che divide A-F (figura a sinistra) in
ESTREMA E MEDIA RAGIONE, cioè nella DIVINA PROPORZIONE, quella costante dell’armonia comunemente detta SEZIONE AUREA.
La Scuola Pitagorica fu la prima ad evidenziare l’importante formulazione teorica e relativo significato del numero CINQUE, del PENTAGONO, e del PENTAGRAMMA, il simbolo principe della
confraternita dei Pitagorici, infatti stando a informazioni successive, i Pitagorici chiamavano il PENTAGRAMMA con il nome SALUTE che (insieme al 5) rappresentava L’ARMONIA UNIVERSALE.
Sempre i Pitagorici osservarono la relazione geometrica tra PENTAGRAMMA e PENTAGONO, che condusse alla scoperta del RAPPORTO AUREO e dell’INCOMMENSURABILITA’ dei NUMERI
IRRAZIONALI.
Come si può notare (figura a sinistra), collegando i vertici del PENTAGONO tramite diagonali, si ottiene il PENTAGRAMMA, che al suo centro ha ancora un PENTAGONO i cui lati sono in RAPPORTO
AUREO con il precedente, e questo all’infinito, con tutta una serie di PENTAGONI e PENTAGRAMMI gli uni negli altri.
Il PENTAGONO REGOLARE, può essere suddiviso in 3 TRIANGOLI , quello grande centrale A-B-C (figura a sinistra) è detto TRIANGOLO AUREO in quanto il lato più lungo è in rapporto PHI con la
base A-B ; mentre i due triangoli laterali più piccoli, in pratica le punte della stella i cui vertici sono di uno E dell’altro D, sono detti GNOMONI AUREI, poiché il loro lato lungo è in relazione aurea
con la base A-B del precedentemente citato TRIANGOLO AUREO , messo in evidenza nella figura a destra.
Il TRIANGOLO AUREO ha la caratteristica di avere gli ANGOLI DI BASE di 72°, il doppio di quello di 36° al vertice; bisecando uno di questi si ricava una infinità di TRIANGOLI AUREI MINORI che
rendono possibile il tracciato di una SPIRALE detta di FIBONACCI, che approssima la SPIRALE AUREA autentica, il cui fattore di accrescimento è strettamente legato all’irrazionale numero PHI della SEZIONE AUREA.
Chiaramente il TRIANGOLO AUREO, con i suoi valori angolari (36°,72°,72°), è altamente significativo e simbolico, ma di questo parleremo in un prossimo articolo.
Prof. Marco Polloni