Il disco di Nebre e le porte Solstiziali..di Marco Polloni

Il DISCO DI NEBRA è un misterioso ed interessante reperto archeologico databile intorno al 2000 – 1700 a.C.; si tratta appunto di un disco di bronzo del diametro di 32 cm, sul quale sono presenti
inserti d’oro. Il reperto fu trovato nel 1999 da due tombaroli nell’apertura di una montagna situata nei pressi di Nebra in Germania.
I segni d’oro, adeguatamente disposti, sembrano rappresentare: stelle, sole, luna ed altri dettagli.
Tale disco appare essere strettamente legato a certe funzioni astronomiche, per alcuni luminari sarebbe considerato la più antica rappresentazione del cielo (valida per un determinato luogo), dove
si evidenzia quel particolare raggruppamento composto da sette stelle interpretate come le Pleiadi o Sette Sorelle; questo non esclude però, una sorta di relazione collegata a questioni rituali di
carattere sacro, anche perché nel mondo antico gli astri e i moti celesti hanno sempre avuto un particolare coinvolgimento di ordine religioso.


Ci tengo ad evidenziare gli ARCHI LATERALI determinati da una apertura angolare, calcolata per la relativa latitudine locale, che sembrerebbe coincidere con l’escursione di ALBE e TRAMONTI SOLARI
compresi tra i due solstizi,; tale particolare è importante, in quanto, le due PORTE ZODIACALI legate all’antico simbolismo della “caverna cosmica”, sono denominate: PORTA DEGLI UOMINI e PORTA
DEGLI DEI e corrispondono ai due solstizi, la prima porta, al SOLSTIZIO D’ESTATE (quando il sole è perpendicolare al tropico del cancro) e fa riferimento al SEGNO ZODIACALE DEL CANCRO; la
seconda porta, al SOLSTIZIO D’INVERNO (quando il sole è perpendicolare al tropico del capricorno) e ha come riferimento zodiacale il CAPRICORNO.
Per maggior chiarezza, c’è da immaginare il CICLO ANNUALE diviso in due metà, una ASCENDENTE e l’altra DISCENDENTE; la prima metà (ascendente) è il periodo nel quale vediamo il SORGERE del
Sole sull’ARCO ORTIVO all’estremità SUD, quindi dal Solstizio d’Inverno (mediamente il 22 Dicembre – giornate di luce più brevi) al Solstizio d’Estate (mediamente il 21 Giugno – giornate di
luce più lunghe) cioè l’estremità NORD dell’ARCO ORTIVO. Tale periodo del ciclo annuale, relativo alla LUCE CHE SALE, ci dice perché il SOLSTIZIO D’INVERNO è considerato dal mondo antico la
PORTA DEGLI DEI ed infatti diverse importanti divinità per tradizione sono nate il 25 Dicembre, il primo giorno in cui la luce del sole è percepita come in crescita, è il momento del SOL INVICUTUS
ossia il SOLE VITTORIOSO, LA LUCE CHE SALE e vince le tenebre; solo per fare un esempio a tutti noto, la data di nascita della divinità pagana MITRA è il 25 Dicembre, così come GESU’ per
tradizione religiosa nasce il 25 Dicembre: << Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita >> (Gv 8,12).
La seconda metà del ciclo annuale è invece, quella del cammino del Sole che va dall’estremità NORD dell’ARCO ORTIVO cioè il SOLSTIZIO D’ESTATE (mediamente 21 Giugno – giornata di luce
più lunga) verso SUD al Solstizio d’Inverno (chiaramente, mi permetto di ricordare, sempre passando per l’equinozio); questo è il cammino della LUCE CHE SCENDE, la PORTA ZODIACALE DEL
CANCRO, che per antica concezione, forse in allusione alla vita umana, è stata definita come già detto: la PORTA DEGLI UOMINI, la parte discendente, quella della luce che decresce nella quale le
giornate di luce si accorciano.
Ora, che cosa ho voluto dire del DISCO DI NEBRA? Certamente ho detto ben poco, diciamo pure quasi niente; l’intento è stato quello di presentarlo e di dimostrarne parzialmente il fascino e il
misterioso ed ipotetico utilizzo che lega ASTRONOMIA e CULTO.

Prof. Marco Polloni

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