Viareggio: una giostra di occasioni perdute..di Francesco Fiorini
Sarà il terreno paludoso nel quale la città è stata costruita, sarà l’abbondanza di bellezza naturale che ci circonda che concilia la poca determinazione, sarà il Carnevale che monopolizza tutte le attenzioni, ma Viareggio è la capitale delle occasioni perdute.: opportunità progettate ed inaugurate in città, ma che dopo un effimero volo di fama nazionale sono morte od emigrate in altri lidi e lì hanno trovato il loro meritato successo.
Ecco allora una giostra di ricordi, di chimere, di quello che è partito da Viareggio e poi…..
Il Festival della Canzone: Il primo Festival della Canzone Italiana venne eseguito il 25 agosto del 1948 dalla Capannina del Marco Polo gestita da uno scalpitante e giovanissimo Sergio Bernardini su una intuizione del giornalista Aldo Valleroni. Fu trasmesso dalla radio grazie ad una fattiva collaborazione del presidente del Comitato Festeggiamenti Alberto Sargentini con l’amico professor Aldo Angelini direttore della sede della Rai di Firenze. Risultò vincente “Serenata al primo amore” di Moschini- Giannantonio cantata da Brenda Gjoi. L’anno dopo il festival fu ripetuto e la macchina organizzativa si scontrò con il diniego dell’Azienda Autonoma di Soggiorno che non ne voleva sapere di collaborare. Ma Sergio Bernardini non si perse d’animo ed andò avanti con le sue forze. Il 25 agosto del 1949 La Capannina del Marco Polo ospitò nuovamente Il Festival della Canzone Italiana registrando un nuovo e significativo successo. Il Comitato Festeggiamenti era a corto di fondi a causa dei corsi del Carnevale, che non ebbero il favore del meteo ed allora fu giocoforza dover chiedere aiuto all’Azienda Autonoma che negò immediatamente qualsiasi supporto economico Sergio Bernardini dopo aver cercato invano appoggi economici dovette rinunciare non essendo in grado di accollarsi tutte le spese. A questo punto nacque l’inghippo. La stampa locale dette ampio risalto alla querelle, che sfociò nella rinuncia definitiva di Bernardini. In quel periodo a Viareggio si trovava Pier Busseti che era il direttore del Casinò di Sanremo. Seguì tutta la vicenda sulla stampa e poi da buon ligure si recò alla Rai e propose di trasferire il Festival a Sanremo. La Rai disse subito di sì e così cominciarono le fortune di Sanremo. Nel 1951 la Rai organizzò il Primo Festival della Canzone Italiana, ma che in effetti era il terzo. A Viareggio ed ai viareggini, rimasti con un pugno di mosche, non rimase che ingollare un boccone amaro e guardare il Festival alla televisione!.
La Fiera del Libro: La prima Fiera del Libro, in piazza Mazzini, aprì i battenti nel 1955. Gli anni della ripresa, in cui c’era da ricostruire tutto, comprese le idee, le iniziative, le manifestazioni. E, in questo, Viareggio sembrava aver intrapreso la strada giusta. Il rimboccarsi le maniche è una prerogativa dei viareggini che però il più delle volte sembrano gettare il sasso per poi ritirare il braccio. Anche questa è stata un’occasione perduta: basta rivolgere il pensiero al Lingotto di Torino dove si svolge la Fiera del Libro più importante d’Italia.
Meeting di atletica: Era il fiore all’occhiello dell’estate. Negli anni Settanta lo Stadio dei Pini venne attrezzato con la prima pista in tartan d’Italia, proprio per facilitare l’organizzazione del Meeting. Arrivarono tanti campioni: Pietro Mennea, Sara Simeoni, Lambruschini, Mei, il viareggino Puosi, Fiasconaro, oltre al lanciatore di peso Andrei che a Viareggio fece il record mondiale. La Federazione di atletica, grazie ai buoni uffici delle istituzioni locali, considerava questo meeting uno dei più importanti d’Italia. Il pubblico rispondeva perché gli spalti erano gremiti in ogni ordine di posti. La Rai era sempre presente. Poi il naufragio più completo.
Mostra del fiore: Nell’anno 1957 il comune di Viareggio insieme all’Azienda autonoma ed alla Camera di commercio di Lucca organizzarono la Biennale del Fiore, mettendo così in evidenza quello che rappresentava una delle ricchezze della Versilia: la coltura dei fiori che niente e poi niente ha tutt’oggi da invidiare né a Sanremo né a Pescia. Sta di fatto che oggi se vogliamo andare alla biennale del fiore bisogna fare un salto a Pescia.
Campionati universitari, (Olimpiadi Universitarie): Dal 1972 al 1976 Viareggio ha ospitato gli universitari nazionali di primavera, una sorta di piccole olimpiadi degli atenei nazionali. La città in quel periodo pullulava di atleti, di giovani, di dirigenti; insomma era viva.
Giornate di studio: Negli anni ’70 si tennero a Viareggio le Giornate di studio per comandanti ed ufficiali dei corpi di polizia urbana. Era quasi una scadenza naturale: il mese di aprile gli alberghi aprivano per questo convegno che negli anni a venire fu arricchito dapprima della Mostra Ramel che era una rassegna nazionale per gli enti locali poi trasformatasi in Anci. Dopo qualche anno di convivenza il convegno emigrò in altro luogo.
Viareggio Bastia Viareggio: Il 14 luglio del 1962 prese il via da Viareggio la prima gara offshore italiana, impostata sullo stile britannico delle corse prevedeva l’utilizzo di cabinati quasi di serie, dopo alcuni anni vennero sostituiti da veri e propri bolidi del mare, anche la gara cambiò dai due giorni iniziali (con tanto di cena a Bastia) si arrivò ad un giorno soltanto erano gli anni ruggenti della velocità assoluta, i monocarena sfidavano i catamarani e la gente accorreva numerosa. Fino all’anno 1993 dopo 32 anni consecutivi la VBV chiuse i battenti.

La Mostra della Nautica: La prima mostra della nautica è stata nel lontano 1983, quando ancora una volta Viareggio riuscì ad essere originale: per distinguersi da tutte le altre mostre del settore, quella di Genova in primis, Viareggio organizzò la prima mostra nautica con le barche in mare. Anche questa iniziativa durò ben poco: qualche anno, poi tutto naufragò. E non appena la Viareggio tirò giù la saracinesca, Genova si impossessò dell’iniziativa di mettere le barche in mare. Per fortuna pochi anni fà la mostra, diversa nel nome, ma non nella sostanza è ripartita!
Potrei citare altre occasioni perdute, ma voglio chiudere la giostra dei rimpianti proprio con la Mostra Nautica, un ottimo esempio di quello che si dovrebbe fare!
Francesco Fiorini (Ass.Promo-Terr)