Il Poligono Divino e gli Azimut dei Solstizi..di Marco Polloni
Il DECAGONO REGOLARE, altrimenti detto POLIGONO di DIO o DIVINO, in quanto trionfo di armonia e bellezza, è stato usato non solo come MATRICE GEOMETRICA per determinare strutture,
forme e composizioni sacre, ma anche come metodo altamente simbolico, anche se approssimativo, atto ad individuare, una volta trovata la direzione del MERIDIANO LOCALE, gli AZIMUT (misure
angolari orizzontali a partire dal NORD GEOGRAFICO) dei SOLSTIZI.
Furono i PITAGORICI a scoprire che il LATO del DECAGONO è in stretto RAPPORTO AUREO con il RAGGIO della propria CIRCONFERENZA GENERATRICE; tale poligono è composto da 10
TRIANGOLI AUREI (il numero 10 rappresentava per i pitagorici l’espressione compiuta della SANTA TETRACTIS, ossia la somma dei primi quattro numeri: 1 + 2 + 3 + 4 = 10), i cui valori
angolari: 36° – 72° – 72° sono riconducibili a processi di simbolizzazione di ordine COSMICO e TRINITARIO (aspetti che per non dilungare evito di trattare in questo articolo).
Relativamente alla questione prevista, c’è da evidenziare che, come risaputo, il CRISTIANESIMO fin dai primi secoli, ben attento ed educato alla tradizione simbolica dei PRINCIPI di FEDE, producendo
un contesto ricco di significati e rimandi di ordine cristologico, decise rigorose regole rituali, stabilite dalle COSTITUZIONI APOSTOLICHE (una grande opera di argomento canonico-liturgico,
datata fra il 375 ed il 380, concepita come un manuale di orientamento per il clero e per i laici, che sarebbe stata dettata direttamente dai Dodici Apostoli), relative all’edificazione e alla forma delle
chiese, che in qualità di centri del POTERE DIVINO dovevano essere erette in riferimento a PRECISE REGOLE di ORIENTAZIONE; infatti nel Medio Evo la chiesa, generalmente a forma di CROCE
LATINA (con l’ingresso a occidente e l’abside a oriente, che non significa rigorosamente solo in direzione del punto cardinale Est ma ORIENTE nel senso dell’ARCO ORTIVO DEL SOLE entro i limiti
dei due SOLSTIZI), era considerata un vero e proprio veicolo in grado di condurre, come una nave (da cui il termine: navata) i fedeli verso la dimensione divina, ragion per cui, la CHIESA come
MICROCOSMO MISTICO, con pianta conforme al CORPO di CRISTO che giace a terra con le braccia distese, la testa a ORIENTE, i piedi a OCCIDENTE, il volto che guarda verso il cielo simbolizzato
dalla cupola, esprime profondi contenuti mistici e spirituali per avvicinare a quella dimensione intelligibile che coincide con DIO e l’ ETERNITA’.
Dunque l’ORIENTE per comune convenzione era considerato come il luogo dal quale proviene la SALVEZZA, tenendo conto che effettivamente ogni giorno il punto di levata del sole sull’ORIZZONTE
ASTRONOMICO LOCALE cambia in base al valore di DECLINAZIONE che determina SOLSTIZI ed EQUINOZI; si avrà quindi l’ALBA che coincide esattamente con l’EST ASTRONOMICO (e tramonto
diametralmente opposto a OVEST) solo nei giorni equinoziali per raggiungere il culmine massimo verso Nord al SOLSTIZIO d’ESTATE e verso Sud al SOLSTIZIO d’INVERNO.
Per farla breve, tutto questo implicava da parte dei costruttori, una buona conoscenza ASTRONOMICA e GEOMETRICA con nozioni legate soprattutto alla SEZIONE AUREA e al DECAGONO
REGOLARE, importante per la determinazione dell’ARCO ORTIVO DEL SOLE, anche se il risultato di tale metodo è solo una sorta di approssimazione, visto che tale arco tra i due Solstizi cambia in base
alla LATITUDINE.
I SOLSTIZI sono la determinazione di due punti estremi entro i quali il sole si sposta al suo sorgere durante il corso dell’anno, come dice Dante nel canto I del Paradiso: << Surge ai mortali per diverse foci la lucerna del mondo…..>> .
Il TROPICO d’INVERNO sotto il segno del CAPRICORNO e il TROPICO d’ESTATE sotto quello del CANCRO, due PORTE SOLSTIZIALI, una per ascendere nella luce e l’altra per scendere nel buio;
queste in età pagana erano considerate come la PORTA DEGLI DEI e la PORTA DEGLI UOMINI ed erano dedicate ai festeggiamenti del dio Giano, colui che apre e chiude tali porte con le chiavi (uno
dei suoi principali attributi); i suoi due volti rappresentano il PASSATO e il FUTURO mentre il PRESENTE rimane una sorta di passaggio inafferrabile, tali due volti si ritrovano nel CICLO ANNUALE.
ORIENTE: l’arco di ORIZZONTE ASTRONOMICO entro il quale scorre l’ANNO è per il culto cristiano il luogo delle origini, della LUCE, accolta come concetto metafisico fondamentale, la più nobile delle
entità, che, nel suo grado massimo, coincide con il luogo dove Cristo ascende al cielo e dalla stessa direzione tornerà: << Infatti come la folgore viene da oriente e brilla fino a occidente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.>> (Mt 24,27).
Prof.Marco Polloni