Lucca medievale, mercanti e monete..di Edoardo Puccetti
Perché la Zecca di Lucca batté una moneta in oro puro con l’impronta di un crociato (fiorino del San Martino) in un’Europa, dove circolava solo monetazione in argento? Per vari motivi, alcuni sono: le spese che i Crociati dovevano sostenere in Terra Santa erano ingenti e potevano essere affrontate solo con una moneta forte. Altro motivo l’orgoglio di tutta la Cristianità e del Papa, presentarsi sui mercati islamici con una moneta forte ma, al tempo stesso eloquente (l’immagine del Volto Santo). Mentre tanti eventi politici, bellici e commerciali si svolgevano in Terra Santa, in Europa, un mercante pisano preparava l’Occidente ad una inaspettata rivoluzione nel metodo di computare.
Fino ad allora il metodo di calcolare più usato si basava sulla posizione delle dita ed era comprensibilmente limitata a piccole operazioni, quindi insufficiente per le grandi e complicate transazioni commerciali. Il personaggio in questione si chiamava Leonardo, figlio di Bonaccio che viaggiando per l’Africa, l’Egitto, la Siria e la Grecia apprese l’abaco, ossia l’uso delle cifre arabe. Quindi compilò un codice “il libro dell’abaco” che fu la prima opera aritmetica ad uso dell’Europa, dove illustrava con vari esempi per mezzo delle cifre, l’uso delle regole che gli arabi chiamavano Elcathaym. In questa opera troviamo anche il valore della moneta, dei pesi e misure, di popoli diversi e il modo di contrattare di allora.
Non voglio soffermarmi sui fatti d’armi che si svolsero nei secoli XII e XIII nell’Italia centrosettentrionale, ma sul carattere imprenditoriale dei lucchesi che, nonostante le guerre rimangono attivi nei loro impegni per accrescere la loro ricchezza. Sulle strade europee malsane, pericolose e difficilmente percorribili, i mercanti lucchesi raggiungevano mete per quei tempi lontanissime. Fin dal XIII secolo erano presenti alle più grandi fiere del mondo commerciale europeo. Le principali erano quelle della Sciampagna, Borgogna, Bramante, Fiandra, Agnes in Provenza, Bruges, Lilla, Melines. Queste fiere ricorrono frequentemente sulle carte lucchesi, nei diversi periodi. Inoltre i mercanti lucchesi, li troviamo associati in Compagnie fiduciarie per la riscossione delle decime per conto della Curia romana sia in Inghilterra che in altri paesi del nord Europa.
Edoardo Puccetti (storico lucchese)