Piccola storia delle vignette satiriche

La vignetta umoristica o di satira ha una storia millenaria.

Già i Romani si servivano di questa forma d’arte, per pubblicizzare i prodotti o servizi che venivano offerti nelle taberne e nei lupanari, per dileggiare gli imperatori od i personaggi pubblici: registrate nella storia ufficiale le diverse caricature di Giulio Cesare…

Ma bisogna aspettare l’ottocento perché la satira aiutata dalla forza dell’immagine diventi consuetudine.

In Italia è a cavallo tra l’ottocento e il novecento che si assiste alla nascita dei famosi giornali satirici“L’Asino”“Il becco giallo”“il Guerin meschino” sono solo alcuni dei tanti che vedono la luce in questo periodo. Durante il ventennio la satira diventò uno strumento di propaganda ed è in questi anni che l’editore fiorentino Nerbini pubblica il 420 giornale satirico ed è da questa collezione che sono tratte le vignette che proponiamo.

-Ah, che monotonia!Sempre le stesse facce

Per non offendere i politicamente corretti, abbiamo selezionato alcune di quelle più condivisibili ed accettabili dal pensiero unico, ma ci riproponiamo più avanti di pubblicare, anche le scorrette, che ci offrono uno spaccato reale dell’Italia tra le due guerre mondiali.

Dì Giovanna, mi presti il tuo autista? – Ma, se non hai la macchina… – Oh, ma questo non ha importanza…

Senta, quando la nave è andata a fondo, io mi sono preoccupato di mettere in salvo questo cilindro, ed ora credo di avere tutti i diritti di domandarle cosa aspetta a farci uscire un coniglio o un pollo arrosto…

Francesco Fiorini

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