Dalla guida turistica del 1893…itinerari

Camajore.
(l0 chilom. da Viareggio).

Camajore piccola, ma bella città con 5 mila abitanti. E’ fabbricata in una pianura limitata da monti e da colline magnifiche ; ed ha vie abbastanza larghe, parallele e ben lastricate. I Romani chia­marono quel luogo Campus Maior (Campo Mag­giore) e le sue mura con torri ora quasi del tutto demolite — furono erette da Castruccio Castracane, signore di Lucca.

E’ capoluogo di Mandamento con un solo e vasto Comune, che ascende a 17 mila abitanti.

Coloro che vogliono recarsi a Camajore in omni­bus, vadano in piazza del Mercato e si regolino col seguente orario:

L’ omnibu,s esce da Porta a Casina e dopo un’ora circa arriva a Camajore, da cui possiamo fare escur­sioni magnifiche.

Prima di tutto saliremo alla Grotta alI’ Onda, che trovasi a metri 708 sopra il livello del mare.

Per accedere a questa Grotta, che resta a greco di Camajore, si entra nella via che conduce a Vado, detta via Lombricese; e dopo un chilometro circa, eccoci a Vado. A sinistra avremo Greppolungo,

Gello, e a destra Metato. Arrivati a Lombrici cessa la via carrozzabile ; è necessario prendere una gui­da e con essa cominciare a salire per una via an­gusta e alquanto faticosa. Dopo breve cammino, da Lombrici arriveremo a Casoli (a 180 m.) e quindi al Polverificio; e lasciando a sinistra Bologno e Grattaculo, e seguitando a salire ancora un po’, ec­coci alla desiderata Grotta, la quale fu nei tempi preistorici abitazione di gente venuta dall’Asia. Cosi almeno opinano gli eruditi ; e lo fanno cre­dere anche gli oggetti da lavoro e le armi trovate nella Grotta stessa, la quale si presta bene anche per gli studi geologici.

Per questa Grotta si cam­mina cinquanta metri circa, e davanti alla medesi­ma si scorgono ancora gli avanzi di un muro, che forse fuvvi costruito per difendersi dagli animali carnivori, che in quel tempo non mancarono certo colassù. Chi salisse finalmente a questa Grotta, po­trebbe anche ammirare bello vedute di terra e di mare.

Pieve di Camajore.

Un’altra deliziosa passeggiata, da farsi anche in legno, é da Camajore pel Malborghetto alla vicina Pieve, posta su di un lieve pendio allo falde del Monte Riglione. E un bel paese a tre chilometri dalla città., e molto frequentato dai villeggianti, spe­cialmente nella stagione autunnale.

Giunti a questa borgata di 1500 abitanti, possia­mo Visitare la villa Bosio a 200 metri sul livello del mare ; poi Salapreti, Peralla, Agliana o Buchi­gnano, tutti luoghi bellissimi o dipendenti dalla Pieve stessa.

Scesi di nuovo sulla via carrozzabile, che conduce da Camajore a Lucca, possiamo fare una visitina a Nocchi; e poi, avendo volontà di salire a piedi, passeremo poi sentiero a destra: o voltando quindi a sinistra, dopo mezz’ora circa giungeremo a GOM­bitelii, che é a 500 metri sul livello del mare. E’ questo un bel paesino, i cui abitanti parlano una lingua speciale, e tutti lavorano il ferro.

Da questa vetta possiamo ammirare un magnifico e vasto panorama, e scendere dipoi per altro sentie­ro a Orbicciano, ove troveremo la via carrozzabile che ci condurrà sull’altra di Valpromaro. E correndo a destra per questa, poco dopo ci troveremo a Mon­temagno. Si scenda quindi in quattro salti a Pon­temazzorì ; e fatti pochi passi, eccoci di nuovo a Camajore per riposarci e ristorarci con una buona colazione od un buon desinare.

Visitata quivi la chiesa grande, in cui sono bei lavori arehittottonici e buoni quadri, e quella della Badia, ove nel locale della Confraternita, ammirasi un quadro grande antico, ottimamente lavorato, possiamo lasciar Camajore o salire alla Culla cioè a 450 metri sopra il livello del mare.

Si viene dunque in Pianaterra, e, passato il ponte sul torrente Lombricese, si sale agevolmente a Mon­tebello o poi a Santa Margherita, lasciando Vado e Greppolungo a destra. Ora si comincia a salire un po’ di più; ma non bisogna sgomentarci, perché. in pochi minuti ci arriveremo.Ecco, vedete, quello lag­giù a ponente, un po’ più in basso, é Monteggiori, al quale paese si potrebbe andare anche in carrozza dalla via che conduce da Pietrasanta a Lucca; e a un chilometro verso mezzogiorno abbiamo il pae­sino di S. Lucia. Ma basta ; ora che siamo giunti al la Culla, guar­date a levante; quello che si eleva per 1109 metri, è il monte di Gabberi.

Ora dobbiamo salire un altro po’; arriveremo al monte di Sant’ Anna, e quindi scenderemo giù in Val di Castello, ove comincia la via carrozzabile che segue a sinistra il torrente Baccatoio, e conduce sulla via Emilia. Arrivati a questa via, cammine­remo per essa, voltando a mezzogiorno; e fatti po­chi passi, arriveremo all’antica dogana, ove comin­cia la via di Monteggiori. Qui possiamo visitare il luogo detto degli antichi bagnetti, posti alle falde del colle, sulla cui cima ammirasi ancora il forti­lizio detto Rotaio, ceduto di nuovo ai Lucchesi nel 1869 per mezzo dell’imperatore Carlo IV.

Ed ora vedete là, quel sontuoso palazzo? E’, la villa delle Pianore, posseduta dal principe Roberto Borbone. II 20 aprile di quest’anno l893 in quella villa si unirono in matrimonio Ferdinando, principe di Bulgaria, e Maria Luisa, figlia del prefato Ro­berto. Furono ivi solennemente celebrate le nozze, essendo concorsi principi, amici e l’Arcivescovo di Lucca.

Un poco più in alto delle Pianore è la villa Mas­soni ; a breve tratto a. mezzogiorno, vedesi Serva­gliana. Camminando ancora per la via Emilia, s’in­contra la chiesa di Capezzano, costruita da pochi anni ; e più oltre il Ponte di Sasso sul fiume di Ca­majore, il quale nasce dal torrente Lucese, ed é ingrossato poi da quello Lombricese. Al Ponte di Sasso possiamo riposarci, mentre aspettiamo l’om­nibus da Camajore per Viareggio; ed avendo appe­tito, possiamo anche prender cibo, essendovi un’o­steria.

Pietrasanta. (10 chilom. da Viareggio).

È Pietrasanta una bella città di 7500 abitanti, posta a settentrione di Viareggio. à cinta di mura, conserva ancora l’antica fortezza, e vi si entra per tre porte ; credesi fabbricata dai Lucchesi nel 1255.

Le sue vie sono diritte, abbastanza larghe, regolari e lastricate. La sua chiesa principale è bella e ricca di mar­mo ; ha un elegante teatro ed una bella piazza in cui è il monumento a Leopoldo II.

Pietrasanta é capoluogo di Mandamento con un solo Comune di 14500 abitanti. Andando a Pietrasanta in carrozza bisognereb­be passare da Porta a Casina o dall’ altra detta Porta a Pietrasanta.; però chi preferisse andarvi in treno, in dodici minuti ci arriverebbe. A Pietrasanta possiamo visitare bei laboratori in cui vien lavorato il marmo, e seguitare dipoi le solite escursioni.

Alla borgata di Capezzano Chiappino, possiamo salire in carrozza per la via che comincia tosto usciti dalla porta che ruota a, mezzogiorno della città. Ci arriveremo in mezz’ora. circa, o osserve­remo magnifiche vedute di terra e di mare dall’al­tezza di 400 metri. Da Capezzano, a piedi per un sentiero angusto, in pochi minuti possiamo andare a Capriglia, piccolo paese con ville amenissime. Di qui discenderemo e rientreremo in Pietrasanta dalla porta che è a settentrione sul prato.

Seravezza.

E poichè, siamo a Pietrasanta, non è male visi­tare anche Seravezza, industrioso paese di 2200 abitanti e capoluogo di Mandamento, dal quale di­pende pure il Comune di Stazzema. Seravezza é posta in un’angusta valle, distante poco più di tre chilometri da Pietrasanta; e pos­siamo andarvi in carrozza, uscendo dalla porta che dà sul prato di quella città.

A destra della strada avremo La villa Andreotti, la villa Albiani, e più oltre Vallecchia, Castello, o a sinistra Ripa e Corvaja.

Visitata a Seravezza qualcuna delle sue cento cave di marmi, che danno pane a 2000 operai, pos­siamo salire in carrozza fino a Carbonaja; o, fatto brevissimo tratto a piedi, ci troveremo a Stazzema. A destra di questa strada, che segue il fiume Vezza, vedremo Valventosa; la ferrovia funicolare per andare alle miniere presso Argentera: a de­stra avremo Cerreta; e passando per Ruosina, poco dopo saremo al Ponte Slazzemese, e quindi a Car­bonaia, ove possiamo lasciare la carrozza,

Si sale dunque a piedi a Stazzema, di dove po­tremo andare sul Monte Procinto (m. 1177 sopra il livello del mare) ove avremo iI bene di visitare la Grotta omonima o Grotta de’ Redi, e di ammirare anche una magnifica, cascata.

A breve distanza mira il Ponte Stazzemese e Stazzema trovasi il santuario della Madonna del Piastrajo. Tornati di nuovo a Seravezza, possiamo incam­minarci per la, via che conduce a Querceta, paese distante dal Forte de’ Marmi circa tre chilometri.

Forte de’ Marmi è un paese nascente sulla riva del mare, e conta di già, 1500 abitanti. Ha un piccolo stabilimento balneare e alcune capanne per uso de’ bagni.

Ha case abbastanza belle e comode, quantunque si vedano costruite qua e qua a guisa di tanti iso­lotti.

La sua spiaggia è per lo più occupata da marmi e le barche tirate sull’ asciutto, perchè ivi manca veramente uno scalo regolare. Resta a tramontana di Viareggio, dal quale dista 10 chilometri, seguendo il lido del mare; ma vo­lendo andarvi comodamente in carrozza dalla via di Pietrasanta, vi sono oltre 15 chilometri, Chi poi vi si recasse per treno, dovrebbe scendere a Quer­ceta, detta stazione di Seravezza.

Gianfranco Puccinelli (Ass.Promo-Terr)

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