Il Solstizio Estivo o Notte di San Giovanni

L’etimo della parola SOLSTIZIO è latino e sta per “Il Sole che si ferma” , in astronomia, ciascuno dei due momenti dell’anno in cui il Sole raggiunge la massima declinazione.

La progressiva variazione della durata del Giorno e della Notte, deriva dal disassamento dell’Asse di rotazione terrestre inclinato rispetto all’asse solare. Questo determina la diversificazione delle stagioni e della variazione della durata notte giorno.

Entrambi i solstizi in tutte le culture e fin dall’antichità sono legati al culto della luce, intesa come sorgente di vita, nutrimento e conoscenza. In contrapposizione all’ombra che assume valori opposti.

Fin dall’antichità viene celebrata la data del Solstizio Estivo, come momento della massima potenza della Luce e quindi come momento della maturità in senso metaforico, del Pianeta e dell’umanità che vive; il momento della massima attività. La data del Solstizio Invernale invece è vissuta come momento di Rinascita, e quindi come momento potenziale, una primissima infanzia.

Come lo sappiamo?

Oltre alle testimonianze orali e scritte arrivate fino a noi, vi sono innumerevoli siti archeologici, le quali strutture murarie hanno come punto di riferimento la posizione del Sole nei giorni del Solstizio. Non di rado si rintracciano Templi dedicati, i quali altari si illuminano completamente e compiutamente solo in quel giorno o quei giorni. Al 21 di Giugno quindi si associano figure mitologiche di grande potenza, come: Rhà Egizio, Apollo Greco, Belenos Gallico e San Giovanni nella Cristianità.

Le terre di Versilia e Lunigiana, sono ricche di queste testimonianze archeologiche, storiche e culturali.

La prima e la più importante è il paese di Volegno. Volegno ha l’etimo in “Belegno – Belenoi – Belenos”, assonante a “Baleno” ovvero “raggio di Sole”

Il Paese sorge limitrofo a Pruno di Stazzema, alle pendici del Monte Forato, opera di Ingegneria naturale unica del suo genere. Nel Giorno del Solstizio, l’alba è alle 5:37 di mattina, ma il sole spunta dalle montagne alle 7:17 di mattina, e proietta dal foro del monte un raggio che lambisce le case di Pruno e illumina un bosco, ai bordi del borgo di Volegno, subito antistante.

solstizio d’estate sul forato

Il Bosco è tuttora di Querce, sacre a tutte le tradizioni, in quanto pianta longeva ritenuta archetipo di forza e di saggezza. Tanto che il nome degli antichi Sciamani Nordeuropei, Sapienti dell’antichità, è appunto Druidi, dall’etimo Gaelico “Druirr”, Quercia. Tutt’ora in molti paesi dell’arco alpino, si usa la parola “Quercia” ad indicare una persona anziana, forte, saggia.

Ogni anno dal 1997 i volenterosi Paesani di Pruno, organizzano un Festival divertente e colorito nei 15 giorni della sua durata, ma suggestivo al suo culmine, nella mattinata del 21, quando sul Pianello, un piccolo prato in altura, lambito dal Magico Raggio centinaia di persone si affollano in silenzio a godersi, talvolta perfino commossi queste semplice e straordinario fenomeno naturale, che rievoca nella memoria ancestrale echi di un passato dell’umanità intimamente connessa con la natura ed i suoi cicli.

L’altro fenomeno da non perdersi è la “Farfalla Dorata” Il fenomeno avviene in un sito megalitico posto nel magnifico e suggestivo promontorio di Lerici, sul Monte Caprione, vicino a La Spezia. Il sito racconta alla Memoria dei Contemporanei, la sacralità che a questa area destinavano i Liguri Apuani.

la farfalla dorata sul Monte Caprione

Un enorme masso forato al centro, con una apertura a forma di losanga, lascia passare il raggio del Solstizio, dalle 20.15 alle 20:35, che forma su un masso vicino un disegno di luce a forma appunto di farfalla. La losanga era una forma sacra alle popolazioni Celto-Liguri. A forma di losanga erano fatte le fibbie delle cinte delle vesti delle sacerdotesse di Diana.

Da losanga, deriva ad esempio “lasagna”. E il piatto arrivato a noi ed internazionale, era il piatto della festa dedicata a questa Divinità Matriarcale.

Un altro significato Spirituale, di questa data, è quello translato dagli antichi nella cristianità. Il culto di San Giovanni. Nel Vangelo di San Giovanni infatti si legge: “Et lux in tenebris lucet, et tenebrae eam non comprehenderunt.” tradotto “La luce splende nelle tenebre e le tenebre non l’hanno sopraffatta” A rimarcare la potenza della luce.

Nel culto di san Giovanni, inteso come Luce Guaritrice, si dedicano molte erbe di Guarigione, che venivano e vengono tuttora raccolte in questo periodo ed in queste notti, proprio perché al massimo del loro potere medicale. L’erba principe di questa tradizione è l’Iperico, Hypericum perforatum per Limneo, ma “Erba scacciadiavoli” per i Nonni di innumerevoli generazioni.

Quest’erba nasce spontanea nei prati e ai bordi della strada. Si riconosce bene per la forma dei sui fiori, piccoli soli, a 5 petali come raggi, di colore  giallo vivo.

Si possono raccogliere per farne mazzi da attaccare sopra lo stipite della porta di entrata della casa, ad un uso purificativo e esorcistico, secondo la superstizione tradizionale per alcuni, secondo la tradizione più sacra per altri. Si raccoglie appunto tradizionalmente nella notte di San Giovanni, il 21. L’altro uso è produrre un oleolito, un infuso macerato di fiori in olio vegetale. Molto efficace nella cura di ogni infiammazione della pelle, fino alle scottature.

Efficaci sono anche i preparati anti-infiammatori ed anti-depressivi. Attenzione però, l’Iperico difende la Vita, in tutte le sue forme, e per questo, se assunto in pastiglie, può avere un indesiderato effetto inibitore della pillola contraccettiva.

Consigli per la celebrazione del giorno:

Bè.. il giorno di massima energia del Pianeta, passato sul divano in salotto a video-giocare, è un po’ uno spreco da biasimare. Meglio fare qualsiasi cosa esposta al sole, all’aperto, meglio se assieme agli amici, a persone care, a giocare, gioire, condividere, scherzare, barzellettare, insomma essere estroversi, ognuno nel suo modo. Verrà il tempo dell’introversione e dell’intimo raccoglimento, ma non è questo il tempo. Ottima occasione per i depressi per sperimentare una frequenza un tantino più vivace Ottima occasione per i vivaci per trovare un equilibrio ed un giusto assestamento delle proprie pulsioni.

E chissà che entrambe queste categorie non trovino in questo giorno un punto di equilibrio ed armonia.

Buon Solstizio.

Maurizio Pucci (storico tradizioni antiche)

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