Piccolo almanacco storico 30 luglio..di Roberto Orlandi

30 luglio 1731

Estrazioni del lotto a Firenze
Il Magistrato dei Senatori autorizza per la prima volta il “Lotto Reale”, a favore di Paulino di Nicola Bianchini. Questo gioco, la cui licenza aveva la durata di due mesi, non era da confondersi con il Biribisso, (antenato della roulette) già proibito dal Consiglio Generale.

30 luglio 1799


Il Generale Austriaco Johann von Klenau, comandante la Toscana, ordina alla Reggenza di Lucca, causa riarmo di navi alla fonda di Venezia, di rimuovere le artiglierie sulle Mura. La rimozione fu eseguita nei primi giorni d’agosto. Il marchese Mazzarosa si lamentò che le Mura fossero spogliate del loro armamento più bello, i cannoni. “Erano 120 cannoni di grosso calibro e due ve n’erano di oltre a libbre dodicimila l’uno. Erano tutti di bronzo ed alcuni erano delle opere d’arte per l’accuratezza ed il buon gusto delle figure ed ornato finemente lavorato”. Se parve durissimo quello spoglio, insopportabile riuscì il comando, che le spese di trasporto dovessero soffrirsi da Lucca. Si spesero circa ventiseimila lire lucchesi per questo.

30 luglio 1803


Giovacchino Murat, comandante in capo dell’armata napoleonica in Italia, arrivò a Livorno durante un giro d’ispezione. Saputa la notizia a Lucca, il Governo democratico lucchese pensò opportuno invitarlo ed ospitarlo per ingraziarsi favori e onori. Furono mandati Francesco Belluomini e Giuseppe di Poggio, i quali riuscirono a strappargli un “ni”, una mezza promessa; ciononostante fu subito stilato un programma da fare invidia alla vecchia Repubblica Aristocratica, che aveva sempre organizzato belle feste ad invito nelle stanze dell’Accademia Civica a Palazzo Guidiccioni (odierno Archivio di Stato).

Tutto era pronto per il 2 agosto. Il direttore delle poste era partito per incontrare al confine il generalissimo ed accompagnarlo a Lucca; le truppe francesi e lucchesi in grande uniforme erano tutte schierate; i “patrioti” si pavoneggiavano nelle sue vesti di gala, improvvisamente arrivò un espresso da Pisa, con la notizia che Murat era a fare la sua cura ai Bagni di S. Giuliano. Furono sonore le risate e grande la gioia dei lucchesi che non tenevano in gran conto i francesi e di contro fu umiliazione e grande scorno per i patrioti, che avevano subito una brutta figura “fatta in faccia ad una intera nazione e restarono col bastone sulla noce” come disse padre Chelini e aggiunse, che non mancarono i “parassiti”, che fecero onore al pranzo di casa Buonvisi e si tentò, conservando il tutto con la neve, di mantenere al meglio quello preparato in palazzo fino al 4 agosto, giorno in cui si pensava arrivasse Murat, ma la neve ebbe tutto il tempo di sciogliersi, senza che il generale si facesse vivo.

Roberto Orlandi (Direttore Zecca di Lucca)

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