Stelle cadenti…di Francesco Fiorini

La notte di San Lorenzo è da sempre associata alle stelle cadenti, romantica, sognatrice, ci emoziona in quanto segno della potenza sovrannaturale, ma chi era San Lorenzo? Vissuto nel III secolo dopo Cristo a Roma, della sua vita si sa molto poco. Ma è noto più che altro per la sua morte: perseguitato in quanto cristiano, viene ucciso in modo brutale. San Lorenzo, infatti, fu bruciato sopra una graticola: un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Al principio dell’agosto 258 l’imperatore Valeriano aveva emanato un editto, secondo il quale tutti i vescovi, i presbiteri e i diaconi dovevano essere messi a morte. L’editto fu eseguito immediatamente a Roma, al tempo in cui Daciano era prefetto dell’Urbe. Sorpreso mentre celebrava l’eucaristia nelle catacombe di Pretestato, papa Sisto II fu ucciso il 6 agosto insieme a quattro dei suoi diaconi; quattro giorni dopo il 10 agosto fu la volta di Lorenzo, che aveva 33 anni .

Le stelle cadenti sono chiamate Lacrime di San Lorenzo propio per ricordare quanto ha sofferto: vagano nel cielo per poi tornare sulla terra il giorno dedicato al santo. E la leggenda continua: se ci soffermiamo a guardare le sue «lacrime» e condividiamo il suo supplizio, i nostri desideri potranno avversarsi.

Da qui, San Lorenzo viene anche chiamato il protettore dei sogni!

Le lacrime del Santo, ovvero le stelle cadenti, scientificamente sono chiamate perseidi, in quanto sciami di meteoriti che la terra nella sua orbita incontra nella costellazione di Perseo, brillante costellazione rappresentante l’omonimo eroe greco che uccise il mostro Medusa; è una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo e contiene la famosa stella variabile Algol: chiamata “la stella del diavolo”.

La storia di questa è davvero interessante e ha origini antiche. Gli Egizi avevano redatto un calendario, il papiro Cairo, risalente al 1271 a.C. e arrivato per fortuna fino a noi, un calendario di oltre 3000 anni fa con l’indicazione di giorni fausti e infausti – ha permesso di determinare quale fosse a quell’epoca la periodicità della stella Algol, forse la più famosa tra le stelle variabili.
Appartenente alla costellazione di Perseo, Algol deve il suo nome all’espressione araba ra’s al-ghul (testa del demone) e nella visione mitologica della costellazione rappresenta il capo troncato di Medusa. Il nome è l’inevitabile conseguenza del suo strano comportamento: la sua luminosità cambia infatti con regolarità con un ciclo di 2,8 giorni. Oggi sappiamo che tale comportamento è frutto del mutuo eclissarsi di due stelle, ma ai tempi degli Egizi – i primi, a quanto pare, ad accorgersi della faccenda – era un ottimo indizio per vaticinare il futuro.. La stella era ben visibile ad occhio nudo e gli Egizi si accorsero ben presto del variare della sua luminosità, perciò come un pericolo, un modo per prevedere il futuro.

 Succede così che quando la stella più debole passa davanti alla più luminosa (dal punto di vista della Terra), la luce totale emessa diminuisce per poi aumentare quando entrambe le stelle sono visibili.

Ma torniamo alle stelle cadenti, questo particolare fenomeno, che provoca fenomeni di luce nel cielo lo si può notare per tutto il mese d’agosto nelle notti serene, ma maggiormente nei giorni che vanno dall’11 agosto al 13 agosto, per osservare meglio il cielo è consigliabile allontanarsi dalla città in quanto fonte di luce e di smog: una spiaggia isolata, le colline o le montagne sono luoghi ideali per scrutare il cielo, con in testa il nostro grande desiderio da realizzare e la persona amata vicina.

Un modo per ritornare alla semplicità, che avevamo da bambini : piccoli grandi gesti per sfuggire alla routine quotidiana, fatta di bollette e burocrazia!

PS: l’immagine di copertina è l’occhio di Horus, per alcuni studiosi una rappresentazione di Algol

Francesco Fiorini (Ass.Promo-Terr)

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