IL TRIANGOLO SACRO..di Marco Polloni

Il TRIANGOLO SACRO è, secondo Plutarco, il più bello dei triangoli in quanto esso è proporzionato in base alla PRIMA TERNA PITAGORICA (cateto minore di 3 unità; cateto maggiore di 4 unità; ipotenusa di 5 unità) ; il TEOREMA DI PITAGORA (la somma dei quadrati costruiti sui cateti è uguale al quadrato costruito sull’ipotenusa: 32 + 42  =  52 )  ivi applicato, vede tale TERNA come: NATURA DELLA GENERAZIONE  formare un ANGOLO RETTO, simbolo di giustizia e perfetta rettitudine.

Il 3 è il primo numero dispari (l’UNO in quanto UNITA’ non è da considerarsi tale), simbolo di perfezione;  il 4 corrisponde al quadrato del primo numero pari, il 2; il 5 è la somma di  3 + 2  e il quadrato di 5, ossia  25, è il valore del quadrato costruito sull’ipotenusa che coincide con il numero delle lettere dell’alfabeto egizio e con gli anni di vita del bue sacro API.

Questa è solo una parte, anche se incompleta, delle considerazioni che portano alla conclusione che gli elementi considerati sacri: forme, numeri o altri simboli, si ritrovano spesso (adattamenti a parte che dipendono dalle diverse esigenze di fede) comuni a tutte le religioni;  in ogni caso, comunque, bisogna ammettere che la matrice da cui nascono i diversi tipi di religiosità, che è innata nell’uomo, sia il comun denominatore che rende tutti fratelli.

Nella rappresentazione egizia, è raffigurato il faraone THUTMOSE III, nell’atto di donare delle ampolle con il vino al dio SOKAR; e, come si addice al cospetto di una divinità, egli indossa una strana VESTE TRIANGOLATA, nella quale è rintracciabile una sorta di doppia QUADRATURA DEL CERCHIO, le cui proporzioni derivano dal simbolico TRIANGOLO SACRO

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Sempre a detta di Plutarco, in “ISIDE ET OSIRIDE” (373 d.C. circa),  OSIRIDE, ISIDE e HORUS, costituiscono la SANTA TRIADE egizia e rispettivamente rappresentano: l’INTELLIGENZA, la MATERIA e il COSMO; per cui insieme formano il TRIANGOLO PERFETTISSIMO ossia il già citato TRIANGOLO SACRO (A-B-C), i cui lati di 3 unità, 4 unità, 5 unità, esprimono un segreto divino:  il cateto di 4 è ISIDE, l’elemento femminile;  il cateto di 3 è OSIRIDE, il principio maschile, che crea;  l’ipotenusa di 5 è HORUS, la prole.

In tutte le religioni il TRIANGOLO  ha sempre simbolizzato il TERNARIO CREATORE, l’unità divina che si manifesta all’uomo in FORMA TRINITARIA.

Come abbiamo visto, la caratteristica principale del TRIANGOLO SACRO è quella di essere il primo della serie dei TRIANGOLIO RETTANGOLI  le cui misure sono date da numeri in progressione aritmetica.

Gli antichi agrimensori avevano un metodo per tracciare ANGOLI RETTI sui terreni e tale metodo si basava appunto, sull’uso di una corda divisa, con dei nodi, in 12 parti, come il risultato della somma: 3 + 4 + 5 = 12, con la quale, nello spazio aperto, potevano stabilire con esattezza i tre punti del TRIANGOLO RETTANGOLO nelle proporzioni del TRIANGOLO SACRO.

Comunque, questioni di ordine pratico a parte, c’è da dire che gli egizi come i pitagorici, erano cultori di SCIENZE OCCULTE ed in particolare di NUMEROLOGIA.

Sempre secondo Plutarco i numeri alludevano a qualche mistero che Pitagora avrebbe appreso dai templi egizi, ed è provato, che anche la QUADRATURA DEL CERCHIO avesse per gli egizi una forte valenza simbolica in funzione della DOPPIA NATURA (umana e divina) del faraone, quella UMANA nel tempo e quella DIVINA oltre il tempo, ragion per cui, così come il CERCHIO assume la stessa area del QUADRATO, allo stesso modo, il DIO HORUS, figlio di ISIDE e OSIRIDE, si incarna nelle sembianze del faraone.

Ecco allora che si spiega la geometrica veste del faraone Thutmose, infatti in tale forma triangolata è rintracciabile la suddetta DOPPIA QUADRATURA DEL CERCHIO proprio a partire dal TRIANGOLO SACRO, d’ORO  o  PERFETTISSIMO  (come si evidenzia in figura).

Prof.Marco Polloni

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