La Nottola di Minerva..di Marco Polloni

Qual è il significato simbolico della nottola di Minerva, così importante da essere rappresentata sulla moneta greca da 4 dracme (480-420 a. C.), sull’attuale moneta da 1 Euro e
tenuta sulla mano sinistra dalla dea Athena?
La nottola, simbolo della filosofia, dell’armonia e della saggezza, coincide con il volatile detto comunemente civetta, uccello notturno in rapporto con la luna, nel quale si può
individuare, appunto, il valore simbolico che rimanda alla conoscenza razionale per la percezione della luce riflessa (lunare) in opposizione alla conoscenza intuitiva in relazione
con la luce diretta (solare).
Gli ateniesi intravedevano nella civetta la dea Athena, detta glaukopis ( glauks = civetta – opè = sguardo) ossia: sguardo scintillante, splendente come quello del piccolo rapace
notturno: – L’occhio della civetta brilla nelle tenebre come la gloria del sapiente in mezzo al volgo – .
Athena venne tradotta dai romani in Minerva, un appellativo, probabilmente, mutuato dagli etruschi che la chiamavano Menrva interpretato dai romani con mens = mente; la dea
governava oltre la guerra anche le attività intellettuali, per tali ragioni, assunse nella cultura romana le funzioni di: dea delle arti, protettrice dello stato e dea della sapienza cioè della
filosofia (gr. philèin = amare + sophìa = sapienza).


La filosofia era considerata la scienza più generale, si dice che lo stesso Pitagora abbia chiamato se stesso Amante della Sapienza; quindi la filosofia è stata sia la ricerca della
sapienza e sia la sapienza cercata, la spiegazione cercata di ogni cosa, la ricerca dell’arkè (principio) l’origine del tutto e tanto altro ancora.
Ecco che allora si spiega la relazione della dea con la civetta (la nottola), l’uccello rapace che vede di notte, al minimo chiaror di luna , la forma del suo becco segue la linea della lettera
greca Phi il simbolo alfabetico della filosofia e della sezione aurea, quel tesoro della geometria che divide in media ed estrema ragione.
La nottola di Minerva compare nella prefazione dei -Lineamenti di filosofia del diritto – di Hegel, il massimo esponente dell’Idealismo tedesco, dove egli sostiene che la filosofia, come
la nottola che inizia il suo volo solo al crepuscolo, non deve prefiggersi di trasformare la realtà (come invece sosterrà Marx).
La filosofia, che tra le tre manifestazioni dell’Assoluto (arte, religione, filosofia) è ritenuta la più alta, non può essere l’anticipo di un mondo che dovrà venire, ma è il proprio tempo
appreso con il pensiero, infatti la nottola si attiva quando il giorno di luce è finito: … la filosofia arriva sempre troppo tardi. Come pensiero del mondo, essa appare per la prima volta nel tempo, dopo che la realtà ha compiuto il suo processo di formazione ed è bella e fatta. … Quando la filosofia dipinge a chiaro scuro, allora un aspetto della vita è
invecchiato, e, dal chiaro scuro, esso non si lascia ringiovanire, ma soltanto riconoscere: la nottola di Minerva inizia il suo volo sul far del crepuscolo
.
– ( Hegel – Berlino – 1820 ).

Secondo Hegel quindi, la filosofia, non ha il compito di trasformare la società, di determinarla o guidarla, ma di spiegarla al termine del suo processo di realizzazione.
Infatti, un periodo storico può essere pienamente compreso solo al termine del suo sviluppo, quando tutte le sue potenzialità sono state espresse.

Prof. Marco Polloni

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