La Reggia e la Tenuta Borbone
Viareggio, rimane legata alla persona di Maria Luisa per altri motivi, come hanno ricordato alcuni studiosi, fra i quali si annovera la scrittrice Nadia Verdile, Maria Luisa aveva «Lucca nella mente, Viareggio nel cuore».
Oltre all’avvio e al miglioramento dell’assetto portuale e la cura dello sviluppo urbanistico, sul finire dell’anno 1819, la duchessa decise di comprare un palazzo in città: prima tentò l’acquisto del Palazzo Montecatini, ma una volta sfumata la trattativa, decise di acquistare Palazzo Cittadella con gli annessi (case e terreni) prospicente l’attuale piazzetta Manzoni.
Purtroppo questo palazzo, divenuto poi sede del casinò e successivamente anche del Comune, lesionato dalle incursioni aeree della seconda guerra mondiale, è stato inopinatamente abbattuto. Un vero depauperamento del non vasto patrimonio artistico della nostra Città.
opera realizzata, su disegni originali, dall’artista Andrea Pucci
Secondo il sontuoso progetto dell’architetto regio Lorenzo Nottolini, palazzo Cittadella ristrutturato doveva costituire semplicemente l’ala destra del palazzo reale (v. plastico dell’artista Andrea Pucci) dal centro del quale doveva partire un viale, con ponte sul Burlamacca, di collegamento con i progettati giardini – l’attuale area, almeno in parte, del quartiere della Darsena press’a poco fino a via dei Comparini – col parco costituito dalla macchia lucchese fino a Torre del Lago, confine del Ducato con il Granducato di Toscana.
Al centro di questo immenso complesso si trova la splendida Villa Borbone sul viale dei Tigli che conserva ancora alcune testimonianze dei suoi primi proprietari. Anche in questo caso, il progetto viene affidato all’architetto regio Lorenzo Nottolini. La costruzione principiò nel 1822 come casino per la caccia. Per realizzare le sue idee, Maria Luisa aveva fatto tornare al Demanio dello Stato tutta l’area della pineta di levante, che Elisa Baciocchi aveva messo a disposizione della comunità di Viareggio, comprendente l’attuale pineta e tutta la macchia lucchese, insieme all’arenile e quella consistente area di campi che poi sarebbe divenuta la tenuta agricola.
Qui la Duchessa insedia un allevamento di cavalli selezionati che ella stessa definisce “razza favorita”, allevamento che sarà dismesso dal figlio.
L’aspetto della villa quale noi oggi la vediamo è frutto di una serie di successivi interventi susseguitisi per tutto l’Ottocento al fine di adattarla a ricevere la famiglia reale spagnola carlista in esilio e la corte di ben 23 persone. Quale fosse la vita che qui vi si conduceva nel decennio 1885-18895 circa ben descritto da Lorenzo Viani – il cui padre era domestico di fiducia della Famiglia – nel romanzo Il figlio del pastore ed anche in alcuni suoi consistenti articoli pubblicati su Il Corriere della Sera negli anni Trenta del Novecento.
Relativamente a questo complesso, dobbiamo soffermare, seppur brevemente, l’attenzione sulla attuale Cappella-Mausoleo, in quanto costituisce oggi il motivo di maggiore interesse storico nel visitare la Villa. Una prima cappella, ad uso esclusivamente privato, era stata costituita al secondo piano della struttura originaria, in quello che era l’appartamento della duchessa Maria Teresa Felicita di Savoia, moglie di Carlo Lodovico. Nel 1849, ormai da anni organizzata e resa produttiva la tenuta agricola, il duca di Parma, Carlo Ferdinando figlio di Carlo Lodovico, aveva fatto costruire su progetto dell’arch. Giuseppe Gheri una cappella sull’area della attuale a maggior comodo delle oltre 20 famiglie di contadini e impiegati ed anche con destinazione a sepolture della Famiglia Reale affidandone la cura pastorale ai Padri Francescani della parrocchia di S. Antonio di Viareggio.
Fra il 1880 ed il 1885, nei consistenti lavori di ampliamento della struttura per renderla idonea ad accogliere la numerosa Famiglia della nuova proprietaria, la principessa di Parma Margherita, nel frattempo divenuta duchessa di Madrid, fu compresa anche una importante ristrutturazione della Cappella su progetto dell’ing. Giuseppe Pardini. Il Mausoleo, caratterizzato da una facciata in stile romanico lucchese e da un interno a tre navate, accoglie oggi i precordi di Maria Luisa e le tombe di Carlo Lodovico, di Carlo III – opera dello scultore Vincenzo Consani – e del figlio Roberto, ultimi due duchi di Parma, e di altri 15 principi e principesse sia Borbone che Asburgo Lorena. Tutto il complesso, Villa e Tenuta, fu acquistato nel 1985 dall’ing. Benvenuto Barsanti che donò al Popolo di Viareggio la Villa stessa, affidandone la cura all’Amministrazione Comunale. La Cappella-Mausoleo fu invece acquistata direttamente dal Comune di Viareggio nel 2005.
Monsignor Giovanni Scarabelli (Accademia Maria Luisa di Borbone)