Viareggio: La nascita del Borgo…ricerche della Redazione

II° Capitolo….Nel 1968 l’Ing. Rolando Dini pubblica degli appunti sulla storia urbanistica della Città, abbiamo ritrovato questo fascicolo che contiene molti documenti provenienti dall’Archivio Storico del Comune, oggi pubblichiamo :

La Nascita del Borgo

Nel 1446, furono cominciati i primi lavori di bonifica che però non ebbero risultati positivi, e nel contempo il governo offrì a qualsiasi cittadino lucchese, che fosse disposto a stabilirsi sulla marina, tre coltre di terreno per costruire una casa e per coltivare un piccolo orto. Ma gli sforzi di Lucca, intesi a popolare questa terra, risultarono inefficaci. Nessuno se la sentiva di stabilire la propria residenza in una zona impervia, malarica, isolata. Anche quei pochi coloni e pescatori che scendevano dai monti alla pianura per coltivare le poche terre emerse o per svolgere una modestissima attività sul mare, risalivano, al tramonto ai loro casolari. La repubblica continuava ad offrire vantaggi, nella speranza che qualcuno, attratto dall’offerta, si decidesse a costruire case. Lungo la spiaggia, intanto, i governanti lucchesi, avevano fatto costruire alcuni magazzini e l’abitazione per alcuni funzionari preposti alla disciplina del commercio marittimo che stava sorgendo alla foce della Burlamacca. Una mappa del ‘500, ci dà un’idea abbastanza esatta di quel primo nucleo abitato: in alto è disegnato, nelle sue linee approssimative, il castello medievale, e tra questi ed il mare, nelle immediate adiacenze della foce del Burlamacca, sorgono alcuni edifici, destinati a magazzino e ad abitazione dei disgraziati funzionari comandati a Viareggio (1° immagine) .

E’ da notare che oltre alla via di Montramito (cioè l’antica via Regia) è segnata anche un’altra strada parallela al mare, costruita per collegare, attraverso la spiaggia, Viareggio con Pisa e con Pietrasanta. Infatti, il ponte che si nota sul canale, su cui passa la suddetta strada, prenderà il nome di ponte di Pisa. Intanto, per il continuo regredire del mare ( o meglio per il continuo apporto di materia del sistema fluviale Magra-Serchio-Arno, con la formazione di nuova spiaggia), il castello di Viareggio venne a trovarsi a circa 600 metri lontano dalla linea di riva, e poichè i magazzini sorgevano sulla spiaggia, ed erano facilmente esposti alle improvvise irruzioni dei pirati barbareschi, l’insufficienza difensiva dell’antico fortilizio apparve evidente. Fu quindi necessario ed urgente la costruzione di una più salda a difesa dello scalo portuale e delle sue attrezzature, ed il senato lucchese decretò, il 5 giugno 1534 , l’edificazione di una nuova torre più vicina alla spiaggia. E’ la torre che sorge, ancora oggi, sul fianco della vecchia piazza del Mercato. Tanto al castello, quanto alla nuova torre, vennero comandate guarnigioni di soldati scelti tra coloro che, per la loro indisciplina, venivano così puniti con la destinazione a Viareggio. Dopo la costruzione della torre, che assicurava una maggiore difesa, cominciò a formarsi anche il primo piccolissimo borgo viareggino. Infatti, la presenza di soldati, di funzionari governativi, di mercanti e di magazzinieri, ai quali dobbiamo aggiungere qualche agricoltore e pescatore che avevano deciso di innalzare la propria capanna di falasco vicino alla torre o, immediatamente intorno ai fabbricati in muratura, richiamò qualche coraggioso ad aprire una mescita di vino od un qualche negozio per la rivendita dei generi richiesti da coloro che erano costretti a vivere a Viareggio.

Sappiamo che nel 1549 venne costruita all’ingresso del borgo, sulla via Regia, una “hostaria”, cioè quella che possiamo ritenere la prima locanda postale di Viareggio, per ospitare i passeggeri di transito e per assicurare il cambio dei cavalli. Nel 1560 sarà terminata anche la costruzione di una piccola chiesetta – un modesto oratorio – intitolata a San Pietro, per soddisfare i bisogni spirituali degli abitanti di Viareggio. Questa chiesetta, ampliata poi nei secoli successivi, diventerà l’attuale chiesetta della SS. Annunziata. Esaminiamo ora, più attentamente, una carta topografica del borgo viareggino, quale era nella seconda metà del XVI secolo.

In alto è segnato il castello circolare del 1171 e vediamo che le sue dimensioni erano abbastanza notevoli. Subito dopo è indicata l'”Hostaria grande“, cioè la locanda postale già ricordata, poi la chiesetta di San Pietro ed una vasta area adiacente destinata a “sciorinatoio“, cioè una grande aia dove venivano ventilati ed asciugati i cereali dei magazzini. Sotto allo sciorinatoio si nota la “guisterna“, ossia una cisterna pubblica creata per l’approvvigionamento idrico degli abitanti, che sorgeva in una piccola piazza (l’attuale piazza Ragghianti) destinata a piccolo mercato dei prodotti agricoli raccolti nella zona. Infine, vi sono indicati i numerosi magazzini per le mercanzie. Altri magazzini si ritrovavano parallelamente al mare, in linea con la torre e con il palazzo del Commissario di Spiaggia – il più alto funzionario di governo inviato a Viareggio con il compito di amministrare la giustizia e di disciplinare il movimento marittimo-commerciale dello scalo. E’ da notare che questi ultimi magazzini furono costruiti parallelamente alla riva marina, proprio per costituire una barriera contro i venti, ma anche poer offrire una muraglia difensiva contro gli attacchi provenienti dal mare.

Le poche abitazioni presenti nel borgo erano generalmente costituite da casupole ad uno o due piani, costruite con criteri strettamente economicie con tecnica primitiva. La copertura dei tetti era fatta con tegoli ed embrici toscani; l’apertura delle finestre era appena sufficiente a garantire una minima ventilazione e luce nelle stanze. Un esempio di questo tipo di case lo abbiamo oggi, osservando quel gruppo di casette malandate (sic…), ancora esistenti in via delle Catene, a sinistra del cavalcavia ferroviario, procedendo da mare a monte. Sul canale Burlamacca è segnato il “ponte di Pisa” ad una campata, largo circa tre metri, costruito per collegare il borgo con la parte di levante e per farvi passare la via che conduceva a Pisa. Per la migliore comprensione della precisa ubicazione dei fabbricati segnati sulla carta topografica in esame, abbiamo ritenuto opportuno trasferirli (segnati in nero) su una pianta topografica di Viareggio del 1924, dove è possibile ancora vedere il primo nucleo del borgo viareggino, scomparso in seguito con i lavori del cavalcavia, prima, e con le distruzioni sofferte durante la seconda guerra mondiale, poi……continua

La Redazione

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